Antidolorifici in gravidanza: stessa cautela di sempre per la Fda
- hodrin
- 14 gen 2015
- Tempo di lettura: 1 min
Alla luce delle recenti preoccupazioni sulla sicurezza degli antidolorifici in gravidanza, la Food and drug administration ha provato a fare chiarezza sulla delicata questione, giungendo alla conclusione che non ci sono dati sufficienti in letteratura per modificare le raccomandazioni. «La Fda è consapevole e comprende le preoccupazioni sollevate da recenti segnalazioni che mettevano in dubbio la sicurezza degli antidolorifici soggetti a prescrizione e da banco quando usati in gravidanza» si legge nella nota sintetica pubblicata online. «Di conseguenza ha valutato le ricerche pubblicate nella letteratura medica e determinato che i dati sono troppo limitati per fare alcuna raccomandazione sulla base di questi studi a questo punto. A causa di questa incertezza, l'uso di farmaci contro il dolore durante la gravidanza dovrebbe essere valutato con attenzione». In tutto sono stati presi in esame otto studi: cinque sul possibile legame tra la prescrizione di Fans e aborto spontaneo, due sull'ipotesi che l'esposizione agli oppiacei comporti un maggior rischio di difetti del tubo neurale e uno che valutava l'eventuale relazione tra uso materno di paracetamolo e disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Alla luce del fatto che «il dolore grave e persistente non adeguatamente trattato durante la gravidanza può portare a depressione, ansia e ipertensione» gli esperti della Fda concludono che «i professionisti sanitari dovrebbero parlare con ciascuna paziente dei benefici e dei rischi degli analgesici durante la gravidanza, che potrebbero essere diversi tra le pazienti anche secondo l'indicazione al trattamento». L'invito è quindi a «continuare a seguire le raccomandazioni presenti nei foglietti illustrativi relativamente all'uso in gravidanza», e a segnalare tutti gli eventi avversi e gli effetti collaterali.
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