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LA PRIMA REGOLA PER VINCERE L'ANSIA? TROVARE QUALCUNO DISPOSTO AD ASCOLTARCI

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 26 mar 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Poi largo alle tecniche di respirazione, rilassamento e alle abitudini benefiche per il nostro corpo.

Nella sala d'attesa del dentista, davanti all'ufficio del capo, alla cattedra del professore più odiato: sono mille le situazioni della vita quotidiana che possono indurci in uno stato di ansia. Lo stress sale alle stelle, il tempo sembra fermarsi, la nostra mente non risponde più ai comandi. Cosa fare per uscire da questa situazione di impasse? Lo abbiamo chiesto a R. Truzoli psicoterapeuta dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano.

Qual è il confine tra stress e ansia? Lo stress è la risposta naturale che il nostro organismo mette in atto quando si trova ad affrontare una situazione di pericolo. Per difenderci o prepararci alla fuga, il nostro corpo attiva una serie di meccanismi fisiologici che generano un aumento della tensione muscolare, della temperatura, così come un'accelerazione del battito cardiaco e della respirazione. Questa condizione, però, deve essere temporanea: se si protrae nel tempo, allora si entra nella patologia, con tutta una serie di sintomi che a lungo andare possono scatenare danni d'organo, ad es. a livello gastrointestinale, cardiovascolare,sulla pelle e sul sistema immunitario.

Come ci si accorge di aver valicato quella soglia? Dal modo con cui cambiano i nostri comportamenti. Quando lo stress diventa cronico e apre le porte all'ansia, diventiamo iperattivi, irritabili, spesso soffriamo di insonnia, non riusciamo più a controllare gli impulsi e ci arrabbiamo più spesso. A questi sintomi, spesso si aggiunge anche la depressione: iniziamo così a sentirci inadeguati, incapaci di affrontare i problemi della vita quotidiana, e ci convinciamo di non avere vie d'uscita.

Come bloccare questa spirale? La prima regola è trovare qualcuno che sia disposto ad ascoltarci. Pensiamo ad es. ad un lavoratore che deve affrontare il capo per chiedere un aumento o un giorno di ferie. La prima cosa che deve fare per superare questa prova è cercare il supporto di un collega con cui condividere le proprie preoccupazioni: in questo modo ci si sente meno soli.

Cosa fare invece per quel nodo in gola che toglie il respiro? Quella sensazione dipende dal fatto che la respirazione ansiosa è corta, di petto, veloce: in questo modo il cervello viene ossigenato male e l'alterazione delle concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica viene letta come un segnale di pericolo. Per affrontare questa situazione è utile respirare con il diaframma, una tecnica che può aiutarci a predisporre al meglio la nostra mente. Per farla basta un minuto, anche mentre aspettiamo l'autobus o il famoso colloquio. Proviamo dunque a respirare con la pancia tenendo fermo il petto: inspiriamo per 3 secondi contraendo il diaframma e buttando in fuori la pancia; poi tratteniamo il respiro per un secondo; infine espiriamo in altri 3 secondi tirando lentamente in dentro la pancia.

E quando la mente va in tilt? Bisogna bloccare i pensieri negativi invadenti che portano a rimuginare sul passato o a immaginare un futuro difficile producendo una forte ansia anticipatoria. In questi casi possono essere molto utili le tecniche di concentrazione come la mindfulness. Queste permettono di vivere nelle emozioni del presente senza farsi travolgere. Un es. è il cosiddetto "bodyscan": per qualche minuto si focalizza l'attenzione sulle diverse parti del corpo in sequenza, in modo da percepire che la mente è libera e distaccata, non più preda delle nostre emozioni.

Un corretto stile di vita può aiutare contro l'ansia? Certamente. Per recuperare una sensazione di benessere possiamo migliorare la nostra alimentazione e crearci delle abitudini positive, come ad esempio quella di praticare attività fisica: a volte basta una semplice passeggiata per scaricare la tensione e migliorare il tono dell'umore. L'importante è fare qualcosa che ci piace: rinchiuderci in una palestra contro voglia rischia di essere controproducente. (OK, Salute e Benessere)


 
 
 

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