SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE: COSA NON MANGIARE
- hodrin
- 27 nov 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Chi soffre della sindrome dell’intestino irritabile deve evitare di mangiare i
cibi che, “fermentando”, favoriscono la comparsa dei sintomi.

I cibi “no” vanno sotto l’etichetta Fodmap, “Fermentable Oligo‐saccharides, Disaccharides, Monosaccharides
and Polyols”, ovvero oligosaccaridi, disaccaridi,
monosaccaridi e polioli, micronutrienti dal potere fermentativo.
Com’è l’intestino di una persona che soffre
della sindrome dell’intestino irritabile?
«Chi soffre di questa patologia benigna ed estremamente comune
lamenta spesso pancia gonfia, meteorismo, fastidio o dolore
addominale, stipsi o diarrea, ma anche debolezza.
È una patologia “rosa” perché colpisce in netta prevalenza le donne ed è cronica», spiega il
dottor Silvio Danese, responsabile del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali
dell’ospedale Humanitas e medico specialista dell’Unità operativa di Malattie infiammatorie croniche
intestinali dell’ospedale Humanitas Gavazzeni.
«L’intervento dietetico può portare importanti benefici: eliminando per 21 giorni i cibi Fodmap
può migliorare l’intera sintomatologia.
Questa dieta è stata illustrata sulla rivista Gastroenterology.
Sono alimenti ricchi di zuccheri che, una volta digeriti, restano nell’intestino richiamando acqua. La
loro sovra‐fermentazione è ciò che causa i disturbi», aggiunge lo specialista.
Ecco una lista di alimenti fermentabili “proibiti” per chi soffre di sindrome
dell’intestino irritabile:
Frutta: mango, anguria, susine, pesche, mele, pere, nashi (o pera‐mela)
Frutta secca: pistacchi e anacardi
Verdura: asparagi, cipolla, aglio, porri, asparagi, barbabietola, cavolo verza, mais dolce,
sedano
Latte e suoi derivati: yogurt, formaggi a pasta molle, crema pasticcera e gelato
Ancora, legumi, cereali come segale, grano, quindi pane, pasta e biscotti
Sindrome dell’intestino irritabile, cosa mangiare
Questi invece, gli alimenti che hanno più basso contenuto:
Frutta: banana, arancia, mandarino, uva, melone
Frutta secca: mandorle (massimo 10 pezzi), semi di zucca
Verdura: zucchine, lattuga, pomodoro, cetrioli, carote, erba cipollina, fagiolini
Ancora, carne, pesce, pollo, tofu, formaggi a pasta dura e prodotti caseari senza lattosio; avena
riso, quinoa, prodotti senza glutine
«Tuttavia – conclude il dottor Danese – non sappiamo dopo quanto tempo l’organismo di una persona
con sindrome dell’intestino irritabile risente, da un punto di vista nutrizionale, di tali diete da
eliminazione con cibi ricchi di Fodmap.
Infine, con la dieta agiamo solo sulla sintomatologia ma non sulle cause della patologia».
È sempre raccomandabile farsi dare precise indicazioni dal medico o dal nutrizionista anche perché
dietro questi sintomi potrebbe nascondersi la sensibilità al glutine o altre patologie più importanti.
(Salute, Humanitas)
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