SVELATO IL SEGRETO DI CHI IMPARA SUBITO LE LINGUE: PIÙ CONNESSIONI NEL CERVELLO
- hodrin
- 3 feb 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Ognuno presenta differenze innate nel modo in cui le diverse parti della sua mente comunicano tra di loro. L’agilità nel compiere queste operazioni indica una maggior facilità nell’apprendere linguaggi, nella velocità di lettura e in precisione di pronuncia

Gli scienziati del Montreal Neurological Institutedella McGill University in Canada hanno scoperto che l’apprendimento risulta più o meno facile a causa di differenze innate nel modo in cui le diverse parti del cervello comunicano tra di loro. L’esperimento. Come riportano sul Journal of Neuroscience, per studiare le differenze in questo campo da persona a persona, il gruppo di ricerca dei professori Xiaoqian Chai e Denise Klein ha scansionato il cervello di 15 adulti di lingua inglese che stavano per iniziare un corso intensivo di 12 settimane di francese, testando le loro abilità linguistiche, sia prima che dopo il corso. In pratica le diverse regioni del nostro cervello comunicano tra di loro anche quando stiamo riposando: la forza di queste connessioni - chiamata "connettività in stato di riposo" - varia da soggetto a soggetto e i ricercatori hanno cercato di capire se le differenze in termini di "connettività in stato di riposo" potessero influenzare le prestazioni legate a una seconda lingua. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, hanno esaminato la connettività all’interno cervelli dei soggetti prima dell’inizio del corso di francese. Ebbene, il modo in cui si sviluppa e funziona il "cablaggio" del cervello ha influenzato poi i risultati dei volontari nei test di francese, in termini di maggiore velocità di lettura o di pronuncia. «La parte più interessante di questo studio - commenta Arturo Hernandez, neuroscienziato dell’Università di Houston che studia l’apprendimento della seconda lingua ma non era coinvolto nell’esperimento - è che la connettività tra i diversi settori del cervello può essere osservata prima di iniziare un corso di lingua. Questo dimostra che si può affermare già in anticipo quanto successo si avrà nel corso». Ma gli esperti tranquillizzano: i risultati non significano che il successo nell’imparare una seconda lingua sia interamente predeterminato dalla connettività del nostro cervello, un organo molto plastico che può essere plasmato dall’apprendimento e dall’esperienza, assicura Chai. Ma lo studio canadese è «un primo passo per comprendere le differenze individuali nell’imparare una seconda lingua e a lungo termine potrebbe aiutarci a sviluppare metodi migliori per aiutare le persone a imparare meglio», assicura il professore. (Salute, Corriere)
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