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COLESTEROLO SOPRA I 200? CALMA, SI PUÒ FARE

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 18 apr 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Ognuno ha un proprio livello "ideale", dipende da cosa mangiamo, dalla genetica e se si è maschi o fumatori. Il Colesterolo Totale? Dev'essere sotto i 200 mg/dl (mg/decilitro)!

Ecco un altro mito da sfatare. Non è affatto vero. Questo limite risale a diversi anni fa e si era guadagnato la ribalta delle cronache (sanitarie e non), tanto che si parlò per molto tempo proprio di "obiettivo 200", senza se e senza ma. Ora, però, ad anni di distanza, di se e di ma se ne sono messi in mezzo parecchi. Gli esperti sono diventati più "flessibili" e, in base agli studi condotti nel frattempo, hanno concluso che il colesterolo non è uguale per tutti. O meglio, non lo è il suo limite "desiderabile". Questo valore dipende infatti da quanti altri fattori di rischio cardiovascolare (cioè di condizioni che aumentano la probabilità di farci andare incontro a malattie di cuore e vasi) ciascuno di noi si porta sulle spalle. Si tratta di condizioni o abitudini ben noti:

- fumo, vita sedentaria, obesità, pressione alta, diabete, valori di omocisteina nel sangue elevati.

A questi ne vanno aggiunti due su cui proprio non si può fare nulla:

1. il primo è avere parenti stretti che hanno avuto infarti o ictus prima dei 55 anni,

2. il secondo è essere nati maschi (le donne fino a 10 anni dopo la menopausa rischiano meno degli uomini).

Tanti più di questi fattori (eliminabili o meno) annoveriamo, tanto maggiore è il nostro rischio, e quindi tanto più basso dovrebbe essere il nostro colesterolo. Ma è anche vero il contrario: se siamo "leggeri" sugli altri fronti possiamo anche stressarci meno a tenere questo parametro sotto controllo. Pensate che sia difficile che accada? Non è vero. Basta immaginare una donna che non fuma, non è diabetica e ha la pressione sotto controllo per rendersi conto che non è così improbabile incontrare una persona che può anche non preoccuparsi troppo del proprio colesterolo. Quindi dimentichiamoci i famosi "200" e chiediamo al nostro medico di spiegarci qual è il nostro vero obiettivo (esistono tabelle precise, cui il dottore deve attenersi anche per capire se può prescrivere farmaci per aiutarci a raggiungerlo). In ogni caso, vale la pena ricordare che i limiti sono convenzioni: il colesterolo è una variabile continua, non è che, solo per fare un es., se si passa da 200 a 201 comporti un improvviso pericolo, e viceversa, "piazzarci" a 199 equivalga a stipulare un'assicurazione sulla vita: molto più banalmente, all'aumento del colesterolo aumenta il rischio cardiovascolare. Va poi detto che se una persona ha già avuto un problema al cuore o ai vasi allora il rischio di un secondo "evento" sale in modo significativo, e la prevenzione diventa ancora più importante (in questo caso si chiama prevenzione secondaria). Quanto a che cosa bisogna fare, siamo alle solite. Il buon senso, quando si tratta di salute, non ha bisogno di attingere a grandi sforzi di fantasia. I consigli sono sempre quelli: non fumare (e via un fattore di rischio), fare attività fisica regolarmente, meglio se aerobica (cammino, bicicletta eccetera), mantenere una dieta varia, ricca di verdura e frutta e povera di grassi animali, limitare dolci e zuccheri semplici in generale. Per chi non raggiunge i limiti desiderabili ci sono i farmaci. Le "statine" sono usate da anni e si sono dimostrate efficaci: ce n'è ormai per tutti i gusti, a seconda di quanto serve essere "aggressivi". E per il futuro prossimo si prospettano nuovi medicinali, destinati a casi più gravi o a chi ha una vera e propria intolleranza chimica alle statine. Si tratta di anticorpi monoclonali, cioè farmaci "biologici". (Sette)

 
 
 

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