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PRESSIONE, IN ESTATE ATTENTI AGLI SBALZI

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 5 lug 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Troppe variazioni nei valori rischiano anche di provocare danni nelle capacità cognitive

CHE IN estate ci siano meno problemi di salute per il cuore è un dato di fatto. Si è più rilassati, si mangiano più frutta e verdura, si riposa tranquilli al mare, la temperatura esterna è più alta e la pressione si abbassa. Ma proprio la pressione arteriosa, in questo periodo, va tenuta particolarmente sotto controllo, soprattutto se tende a modificarsi spesso. Insomma: pur se nella stagione calda e in vacanza la pressione fa meno paura, può non bastare misurarla una volta e scoprire che è all'interno dei valori consigliati, cioè tra gli 80 e i 120 millimetri di mercurio. Conviene ogni tanto dare un'altra occhiata: se massima e minima tendono ad avere valori ballerini, come può accadere soprattutto in estate, cuore e cervello rischiano. Come se non bastasse, una ricerca appena pubblicata sulla rivista "Hypertension" dimostra che proprio le ripetute fluttuazione dei livelli pressori possono danneggiare anche le capacità cognitive. Quando i valori della pressione arteriosa variavano da un controllo all'altro è risultato più veloce il calo della capacità di memoria e di parlare con gli altri. Si tratta ovviamente di un'osservazione che non può dare risultati definitivi, ma che deve mettere in guardia: anche nella stagione calda, in ferie, conviene non dimenticare l'ipertensione e prestare particolare attenzione agli sbalzi.

In estate si suda di più e quindi si perdono più liquidi e sali minerali: inoltre il calore induce una vasodilatazione e quindi riduce le resistenze delle arterie alla circolazione del sangue, attraverso questi due meccanismi, per chi vive vicino al livello del mare, si ha un abbassamento dei valori della pressione. Per questo chi ha una pressione normale può avere la sensazione di sentirsi più debole e chi è in trattamento dovrebbe parlare con il medico per un eventuale aggiustamento della terapia in atto. Ma non si deve dimenticare che anche in estate possono esserci situazioni in cui si fanno sforzi intensi, ad es. durante un'attività fisica, oppure si sale ad alte quote per una passeggiata: in queste situazioni la pressione può salire e magari scendere dopo che si è a riposo, creando variazioni che il corpo può sopportare con maggior fatica. Certo è che la pressione va tenuta sotto controllo soprattutto negli anziani, che magari stanno per ore a prendere il sole, perché i loro vasi sanguigni si adattano peggio ad eventuali stimoli esterni come la temperatura.

Mediamente la digestione porta ad un calo di circa 10 mm di mercurio per la pressione massima e di 5 per la minima. Ma in alcune persone questa diminuzione può essere molto più significativa, anche di 20-30 millimetri di mercurio.

Ed è ovvio che in quanti sono particolarmente soggetti a sbalzi pressori di questo tipo, l'esposizione al calore o l'attività fisica nel periodo della digestione può dar luogo anche a problemi seri. «Un altro fattore cui bisogna prestare attenzione, soprattutto se si è anziani, è il brusco passaggio da un clima caldo ad un ambiente più freddo, come può accadere in montagna quando si passa da una zona assolata ad una sosta all'ombra» «La cosa importante da tenere presente, in ogni caso, è la necessità di non limitarsi ad un unico controllo della pressione ma abituarsi a fare rilevazioni multiple. Non basta misurare i valori una volta: l'ideale sarebbe sottoporsi almeno una volta ad una misurazione continua nelle 24 ore se si scopre che la pressione non è adeguatamente controllata, o almeno ripetere la misurazione in orari diversi della giornata. In questo modo si può avere un quadro più completo e definire meglio l'eventuale necessità di una terapia. Un'ultima raccomandazione: non fidatevi troppo degli apparecchi da polso, anche perché misurano la pressione basandosi su un'arteria, quella radiale, che può non essere un indicatore particolarmente preciso». (Salute, il Secolo XIX)

 
 
 

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