SOLE, LA STAGIONE DELLA PREVENZIONE
- hodrin
- 8 lug 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Si torna a prendere la tintarella con i primi caldi. Precauzioni, difese e regole per pelle, capelli e occhi. Così i consigli utili

Con le tanto attese belle giornate, riprende la vita all’aria aperta. A tutto beneficio del nostro organismo visto che sole e luce stimolano la sintesi della vitamina D, migliorano l’umore, attenuano i dolori muscolari. Ma si espone, soprattutto la pelle, a piccoli stress perché non ha il tempo di prepararsi a produrre più melanina per difendersi dai raggi Uvb ed Uva. Le temperature in salita, inoltre, possono peggiorare eventuali problemi della pelle stimolando la produzione di sebo in quella grassa o disidratando quella secca. Per aiutare la pelle, bisogna cambiare la texture delle creme di viso e corpo perché si avverte la necessità di idratare di più. Chi ha la pelle grassa, cerca invece consistenze meno untuose. Ma utile per tutti la fotoprotezione. «Il primo sole è molto insidioso: le ultime evidenze scientifiche hanno dimostrato, infatti, che dal sole non bisogna più proteggersi solo per evitare le scottature e gli eritemi provocati dagli Uvb, ma piuttosto per difendersi dai raggi Uva che fanno danni più profondi a livello del Dna.» «La foto-protezione andrebbe fatta anche in inverno, specie per prevenire i danni dell’esposizione cronica al sole - Questo vale soprattutto per i fototipi chiari, ma anche chi ha la carnagione scura ha bisogno di proteggersi per prevenire le rughe». Oltre ai bambini, che hanno la pelle più delicata, e agli anziani che producono meno melanina, anche gli uomini sono considerati vulnerabili ai rischi dell’esposizione solare. «Pur con una pelle più spessa, gli uomini tendono a proteggersi di meno, non usano i solari in città e non possono contare sull’effetto barriera svolto dalle creme idratanti e dal make up che spesso includono uno schermo solare».

Per difendersi, è fondamentale scegliere bene la protezione solare tenendo conto del proprio foto-tipo (da 1 pelle chiara a 5 pelle olivastra), e usarne la giusta quantità. «Mediamente ne mettiamo una quantità scarsa e dimentichiamo di fare più applicazioni ogni 2-3 ore. Invece, bisogna metterne in abbondanza», chiarisce l’esperto. Ma la medicina anti-aging sostiene che il segreto per non subire i danni del sole sta nell’abbinare in città solari con anti-ossidanti in crema, gel o fluido da applicare una decina di minuti prima del solare. Gli antiossidanti di ultima generazione associano un pool di sostanze che rafforza fino a otto volte la protezione anti-radicalica dei solari. Si tratta di prodotti a base di acido L-ascorbico, antiossidante in grado di proteggere la pelle dai danni degli ultravioletti e aumentare la produzione di collagene, e di alfa tocoferolo, che completa l’azione antiossidante della vitamina C. Poi l’acido ferulico, che neutralizza le reazioni ossidative indotte dalle raggi, e la floretina che garantisce una protezione ad ampio spettro. Gli anti-ossidanti si possono assumere anche per bocca con i nutraceutici.
«Oltre alle vitamine A ed E, al coenzima Q10 e al licopene - ha dimostrato una buona efficacia il
Polypodium leucotomos, una sostanza estratta da una felce dell’America centrale che ha potente azione antiossidante e agisce come un vero e proprio spazzino dei radicali liberi». Si possono assumere a partire da ora per un’azione anti-age oppure tre settimane prima delle vacanze per una funzione foto-protettiva. (Repubblica,Salute)
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