DIABETE: QUANTO ESERCIZIO FISICO per PREVENIRLO?
- hodrin
- 28 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Con 150 minuti settimanali si vedono già notevoli benefici. Chi fa di più vede diminuire ulteriormente il rischio

"UN PO' FA BENE, DI PIÙ FA MEGLIO". Con questo motto si potrebbero riassumere i risultati di una rassegna di studi appena pubblicata sulla rivista Diabetologia. Si tratta dello studio più completo mai svolto sull'impatto dell'esercizio sul rischio di una persona di sviluppare il diabete di tipo 2, indipendentemente da altre variabili e fattori comportamentali come per esempio la dieta.
150 minuti a settimana E' emerso che attenendosi alla raccomandazione generale di muoversi per almeno 150 minuti a settimana, camminando di buon passo, andando in bicicletta o giocando un doppio a tennis, oppure con un mix di tutte queste cose, il rischio di sviluppare la malattia può essere ridotto fino al 26%. Analizzando i dati provenienti da 23 studi condotti tra Stati Uniti, Asia, Australia ed Europa, che hanno coinvolto complessivamente oltre un milione di persone, i ricercatori sono riusciti a isolare l'effetto dell'attività fisica da altri fattori comportamentali, per valutare al meglio il suo impatto sul rischio diabete. Dopo aver studiato i dati hanno raggiunto due conclusioni importanti.
La prima è che: qualsiasi quantità di esercizio fisico fa bene. In sostanza non occorre diventare dei pentatleti per veder ridurre il rischio di sviluppare la malattia.
La seconda è che i benefici aumentano con l'aumentare del tempo dedicato all'attività fisica.
Un'ora al giorno. Si scopre così che le persone che svolgono un'ora di esercizio da moderato a vigoroso ogni giorno, invece di limitarsi ai 150 minuti settimanali, possono veder ridurre il rischio di contrarre il diabete di tipo 2 anche del 40%. La rilevanza di questi risultati dipende dal fatto che la prevalenza del diabete di tipo 2 è in rapida crescita a causa dell'aumento dei livelli di obesità e dovrebbe raggiungere quasi 600 milioni di casi in tutto il mondo entro il 2035. "Sappiamo già che l'attività fisica ha un ruolo importante da svolgere nella lotta contro la crescente epidemia mondiale di diabete di tipo 2". "Questi nuovi risultati aggiungono ulteriori dettagli alla nostra comprensione di come i cambiamenti nei livelli di attività fisica in tutte le popolazioni potrebbero avere un impatto sull'incidenza della malattia. Essi inoltre prestano sostegno alle politiche per aumentare l'attività fisica a tutti i livelli. Ciò significa costruire ambienti che rendano l'attività fisica parte della vita di tutti i giorni". (Salute, Panorama)
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