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Diabete, un milione non sa di averlo Nei bimbi occhio ai segnali di allarme

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 8 nov 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

In Italia i malati del tipo 2 (quello prevenibile) sono 3 milioni, ma molti altri non hanno ricevuto una diagnosi. Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale: prevenire e individuare precocemente la patologia, da cui non si guarisce, è il modo per batterla

Tre milioni: tante sono le persone in Italia in cura per diabete di tipo 2. Ma c’è di più: un altro milione avrebbe la patologia ma senza aver mai ricevuto una diagnosi. Si calcola che altri 2,6 milioni abbiano difficoltà a mantenere la glicemia nella norma, condizione che spesso prelude allo sviluppo del diabete. Sommando i dati, il 9,2% della popolazione italiana ha la glicemia “sballata”. E il numero è in aumento: si prevede che nel 2030 i malati saranno 5 milioni. Nel mondo 415 milioni di persone adulte hanno il diabete, se ne stimano 640 milioni entro il 2040, con 21 mila nuovi casi al giorno e un malato su due non è diagnosticato. Il diabete di tipo 2 si manifesta dopo i 40 anni, soprattutto in persone in sovrappeso o obese. È fondamentale ricordare che si tratta di una malattia prevenibile. Il diabete di tipo 1, invece, colpisce spesso i bambini fin dalla nascita ed è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l’insulina: può essere considerato la più frequente tra le patologie rare. Si stima che in Italia ne soffrano circa 250mila persone.

Una settimana di screening gratuiti

Questi numeri sono stati diffusi da Diabete Italia Onlus in occasione della Giornata Mondiale del Diabete (14 novembre), che vedrà - nella settimana precedente, dal 7 al 13 novembre - oltre 1.200 eventi in 500 città italiane, organizzati da associazioni di persone con diabete, professionisti sanitari e istituzioni. Il tema quest’anno è “Occhi sul diabete”: in programma convegni, dibattiti pubblici, spettacoli, passeggiate, mini-maratone, fit-walking e altre attività sportive. Online un test per calcolare il livello di rischio individuale. Alcuni monumenti saranno illuminati di blu. Nelle piazze italiane allestiti gazebo dove sottoporsi a una valutazione del rischio e ricevere materiale informativo sulla prevenzione e corretta gestione della malattia. La novità di quest’anno è la settimana di prevenzione negli ambulatori di Diabetologia e presso i medici di famiglia, che dal 7 al 13 novembre saranno a disposizione per effettuare screening gratuiti ed eventualmente individuare i casi “nascosti” o di prevenire/ritardare l’insorgenza della malattia con suggerimenti sullo stile di vita. Non occorre l’impegnativa. Particolare attenzione sarà dedicata alle donne che hanno avuto il diabete gestazionale, agli obesi e coloro che hanno familiarità di primo grado per il diabete 2. Le diabetologie pediatriche accoglieranno i bambini in sovrappeso per intervenire sulla prevenzione dell’obesità.

I bambini arrivano tardi alla diagnosi

Durante la presentazione della Giornata mondiale, gli esperti dell’associazione Diabete Italia onlus hanno sottolineato che troppi bambini con diabete 1 arrivano tardi alla diagnosi perché medici, genitori e insegnanti non riconoscono i campanelli d’allarme della malattia. «Il diabete in età pediatrica è solo di tipo 1 - ha sottolineato il presidente Giovanni Lamenza -. Si può solo curare, non è possibile prevenirlo, ma è essenziale accorgersi subito della malattia. Ancora oggi però i sintomi non sono riconosciuti. Se i bambini bevono tanto, fanno tanta pipì e sono stanchi potrebbero essere diabetici, è importante diffondere questo messaggio». Altri possibili segnali sono il fatto che i bambini bagnano il letto di notte anche una volta cresciuti, o se a scuola chiedono frequentemente di andare in bagno. «C’è anche il dimagrimento - ha sottolineato Concetta Suraci, vicepresidente di Diabete Italia -, soprattutto nell’adolescenza. Un’altra cosa sono i possibili “diabetici di domani”, bambini sovrappeso che hanno i primi segnali di un aumento del rischio, da scongiurare con più attività fisica e una migliore alimentazione, se possibile prima della pubertà».

Le regole della prevenzione

I medici sottolineano che bisogna in ogni caso educare i più piccoli a uno stile di vita sano, abituandoli a svolgere attività fisica in modo regolare e puntando su una corretta alimentazione: vanno preferiti i cibi semplici, eliminando tutto ciò che è molto ricco di grassi, come le merendine. Sbagliato saltare i pasti, a partire dalla prima colazione. Dopo i 40 anni, insieme al controllo del peso, all’attività fisica e a un’alimentazione sana, è doveroso controllare la glicemia ogni 2-3 anni in rapporto al tipo di rischio. La prevenzione è fondamentale per scongiurare possibili complicanze che possono incidere pesantemente sulla qualità della vita. Quest’anno la Giornata mondiale è dedicata anche alla prevenzione del diabete nei cani e nei gatti. Per tutto novembre i veterinari organizzano incontri informativi sulla patologia, sintomi, diagnosi e prevenzione. In Italia si stima che il diabete di cani e gatti colpisca da 1 soggetto su 500 fino a 1 su 100. La patologia può riguardare animali di qualsiasi età, indipendentemente dal sesso e dalla razza. La Giornata del diabete ha il Patrocinio del Ministero della Salute, del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, della Croce Rossa Italiana, Anci, Coni e la collaborazione del Segretariato Sociale Rai.

(Corriere.it/salute)

 
 
 

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