UOMINI, LE NOVE MALATTIE PIÙ DIFFUSE CONOSCERLE PER PREVENIRLE
- hodrin
- 11 gen 2017
- Tempo di lettura: 6 min
Al via una settimana di visite gratuite dall’urologo all’interno del progetto SAM di Fondazione Umberto Veronesi. Ecco l’identikit delle patologie più frequenti

UOMINI POCO ATTENTI ALLA LORO SALUTE Oggi si registra un aumento preoccupante di molte patologie maschili che potrebbero essere evitate o curate meglio grazie a una diagnosi tempestiva. Ma gli uomini si preoccupano troppo poco della propria salute, basti pensare che 8 italiani su 10 non sono mai andati dall’urologo e solo il 16% usa regolarmente il preservativo durante i rapporti. Il 43 % non sa che le malattie sessualmente trasmissibili si possono prevenire e il 31 se ha il timore di soffrirne preferisce parlarne con un amico piuttosto che con il medico. Per questo è nato SAM - Salute al Maschile, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi per promuovere la prevenzione delle patologie tipicamente maschili e sostenere, tramite borse di ricerca, medici e scienziati che lavorano per combattere le malattie che colpiscono maggiormente gli uomini.
VARICOCELE È fondamentale essere consapevoli delle malattie che possono insorgere anche in giovane età e imparare a riconoscere i sintomi sospetti in modo da intervenire tempestivamente. Ecco allora l’identikit delle patologie più frequenti nel sesso maschile. Il varicocele consiste nella dilatazione delle vene nello scroto. Insorge solitamente tra i 15 e i 25 anni e colpisce circa il 15% dei giovani. Nell’85% dei casi il disturbo è localizzato nel testicolo sinistro, nell’11 è bilaterale e solo nel 4 al destro. In molti casi il varicocele non dà nessun sintomo, fino a quando non compaiono dolore localizzato e, soprattutto, infertilità. Una visita di controllo da un urologo è in grado di portare alla diagnosi precoce.
MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI Le malattie sessualmente trasmissibili (MTS) sono provocate da vari microrganismi (virus, batteri, funghi, protozoi) che passano da un partner sessuale all’altro. Sono spesso concausa dell’aumento d’infertilità e di problemi dell’apparato riproduttivo maschile. Interessano tutta la popolazione e i contagi sono frequenti soprattutto tra gli adolescenti e nella fascia d’età 20-35 anni, ma recenti indagini dimostrano che sono in aumento anche fra i 50enni. Tra le MTS di origine VIRALE ci sono: l’AIDS, causata dal virus HIV; l’epatite virale B, che può generare cirrosi e anche il tumore del fegato; l’herpes genitale, che provoca infiammazione del glande; l’infezione da papilloma virus (HPV), che può causare lesioni alle mucose, condilomi genitali, dell’uretra e dell’area vicino all’ano e persino tumori rari (come quelli di pene o ano). L’infezione da Candida è invece causata da un FUNGO, normalmente presente nelle mucose riproduttive, mentre la trichomoniasi è provocata da un PROTOZOO che si annida più frequentemente nell’uretra, provocando infiammazioni delle vie urinarie. Anche i BATTERI possono causare malattie sessualmente trasmissibili come la Chlamydia, spesso asintomatica, se non curata può provocare infertilità e infezioni dell’epididimo. La Gonorrea colpisce prevalentemente i maschi in giovane età e può determinare arrossamenti dell’uretra, bruciore e dolore nella minzione, fuoriuscita di pus e gonfiore ai testicoli. la sifilide provoca inizialmente un’ulcera tondeggiante dura che, se non trattata, può provocare gravi complicazioni: difficoltà di coordinamento dei movimenti, paralisi, cecità, malattie cardiache e ossee.
IMPOTENZA È un problema che colpisce oltre 3 milioni di italiani e consiste nell’incapacità temporanea o permanente di raggiungere e mantenere un’erezione durevole e sufficiente, tale da ottenere un rapporto soddisfacente per sé e per la partner. Ha un impatto negativo sulla vita di coppia, sessuale e affettiva e viene vissuta in gran parte in silenzio e solitudine dagli uomini, perché mina la propria autostima e l’immagine di sé. Secondo le stime solo un terzo dei maschi con disturbi erettili si rivolge al medico e la percentuale di chi riceve un trattamento è ancora inferiore (10%). Le opzioni di cura del disturbo sono molteplici: compresse per via orale (inibitori della PDE5), vacuum device; psicoterapia; terapia ormonale; terapia iniettiva, interventi chirurgici e impianto di protesi. L’importante è agire tempestivamente e non esitare a consultare il medico di famiglia o uno specialista in caso di disturbi erettili.
INFERTILITÀ Si parla di infertilità quando il concepimento non avviene dopo almeno 12 mesi di rapporti regolari non protetti. Secondo le ultime stime in Italia il fenomeno coinvolge due coppie su dieci e in circa il 35% dei casi si riconosce un fattore maschile. Le cause possono essere diverse: l’inquinamento atmosferico, una dieta scorretta e sbilanciata, uso di alcuni farmaci, il fumo, l’abuso di alcol e soprattutto i comportamenti sessuali a rischio. Sono disponibili numerosi trattamenti per aumentare le chance di un concepimento naturale: si stima che un terzo degli uomini infertili, una volta sottoposto alle adeguate cure, riesce ad avere una paternità naturale. Anche quando ciò non avviene, esistono tecniche sofisticate e con buone probabilità di successo come la fecondazione assistita o l’inseminazione uterina. L’importante è, anche in questo caso, non avere timori a rivolgersi a un urologo di fiducia.
IPERTROFIA PROSTATICA È una malattia benigna della ghiandola prostatica che, con l’aumentare dell’età, incrementa naturalmente di volume. Si calcola che colpisca il 5-10 %o degli uomini di 35-40 anni di età e fino all’80% degli uomini di età compresa tra 70 e 80 anni. Nella metà dei casi è asintomatica e si manifesta con difficoltà a iniziare la minzione, bruciore durante la minzione, aumentata frequenza, anche notturna, senso di urgenza e di vescica non vuota e dolore al basso ventre. Alcuni pazienti lamentano, inoltre, presenza di sangue nello sperma ed eiaculazione dolorosa. In alcuni casi, può esser presente febbre con brivido. Con una diagnosi precoce è possibile impostare un regime terapeutico su misura del paziente e ridurre l’impatto della patologia sulla qualità di vita.
TUMORE AL TESTICOLO È la forma di tumore più frequente negli uomini con meno di 50 anni: in Italia si contano circa 1.600- 2.200 nuovi casi ogni anno. Tuttavia, ha una bassissima mortalità: 40mila persone in Italia hanno avuto una diagnosi di tumore al testicolo nella vita e oltre 1/3 di questi risulta guarito da più di vent’anni. I sintomi, di cui essere consapevoli e da non sottovalutare, comprendono: rigonfiamento del testicolo, perdita di volume, sensazione di pesantezza e/o improvvisa formazione di liquido nello scroto, dolore sordo nella parte inferiore dell’addome o all’inguine, dolore o senso di disagio al testicolo, sangue nelle urine. Se la malattia è individuata in fase iniziale ed è limitata al testicolo, la chirurgia, con o senza radioterapia, rappresenta la prima scelta. Nelle forme più avanzate è necessario utilizzare la chemioterapia. L’autopalpazione del testicolo è importante per la diagnosi precoce e andrebbe effettuata a partire dalla pubertà. Nei maschi con storia di criptorchidismo, atrofia testicolare, precedente tumore testicolare o familiari di primo grado affetti dalla malattia, è indicata anche una visita urologica specialistica annuale.
PROSTATITE È un’infiammazione della prostata e dei tessuti circostanti. È molto frequente: colpisce circa un uomo su quattro sopra i 65 anni. I sintomi più comuni comprendono: difficoltà a iniziare la minzione, bruciore durante la minzione, aumentata frequenza, anche notturna, senso di urgenza e di vescica non vuota e dolore al basso ventre. Alcuni pazienti lamentano, inoltre, presenza di sangue nello sperma ed eiaculazione dolorosa. In alcuni casi, può esser presente febbre con brivido. Se non curata ha un impatto negativo sulla qualità di vita.
IL TUMORE DELLA PROSTATA In Italia per il 2015 sono attese circa 35mila nuove diagnosi di carcinoma prostatico, la neoplasia più frequente tra i maschi a partire dai 50 anni di età. Questa forma di cancro non ha sintomi specifici e quelli che si possono riscontrare sono gli stessi che si accompagnano ad altre patologie non correlate al tumore: indebolimento del getto delle urine; frequente necessità di urinare, sia di giorno che di notte; incontenibile stimolo ad urinare; possibile dolore alla minzione; presenza di sangue nelle urine. I sintomi compaiono solo se il tumore è abbastanza voluminoso da esercitare pressione sull’uretra, ma sono difficilmente riconoscibili quando è di piccole dimensioni. È importante consultare immediatamente il medico qualora compaia uno dei sintomi: chi scopre il tumore nella fase iniziale ha una sopravvivenza vicina al 100%.
IL TUMORE DELLA VESCICA Il tumore della vescica è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne e il principale fattore di rischio è il fumo. Il principale segnale è la presenza di sangue nelle urine, sia visibile a occhio nudo sia solo al microscopio, senza dolore. Altri sintomi iniziali possono essere la necessità di urinare più frequentemente, l’urgenza, il dolore o la difficoltà nella minzione. Per formulare la diagnosi completa sono necessari ulteriori esami e consultare quindi uno specialista il prima possibile. I giusti controlli per ogni età: Regolari controlli dell’apparato urogenitale e riproduttivo fin dalla tenera età sono importantissimi per evitare conseguenze più gravi da adulti. Per tutta l’età pediatrica e fino ai 13-14 anni: è sempre importante tenere sott’occhio l’eventuale presenza di problemi e malformazioni legate allo sviluppo degli organi genitali. All’inizio della pubertà (12-13 anni): è consigliata una prima visita di controllo da uno specialista, l’urologo, fondamentale per confrontarsi con un esperto sui temi legati ai cambiamenti corporei e alla sessualità. Inoltre, lo specialista è in grado di verificare che non ci siano disturbi agli organi uro-genitali o patologie come il varicocele. Dal periodo dell’adolescenza e dello sviluppo (dai 14 ai 20 anni): è essenziale imparare a evitare stili di vita nocivi per la vita sessuale e riproduttiva (alimentazione non equilibrata, sovrappeso, fumo, abuso di alcolici, uso di sostanze dopanti). È poi importante imparare a conoscere il proprio corpo, adottando una semplice ma fondamentale buona abitudine: svolgere periodicamente l’autopalpazione del testicolo. Un gesto semplice, da praticare ad esempio sotto la doccia, ma efficace per scovare in anticipo noduli tumorali o alterazioni dei propri organi genitali. Dai 20 anni in poi: è importante far riferimento al medico di famiglia e segnalare eventuali problemi o difficoltà nella vita sessuale e riproduttiva. Un uomo dovrebbe andare regolarmente dall’urologo come le donne si recano periodicamente dal ginecologo. (salute, corriere)
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