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Cervello, stress e rischi cardiovascolari

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 17 gen 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Un importante studio pubblicato su The Lancet individua per la prima volta un collegamento diretto tra stress cerebrale e problemi cardiocircolatori: a fare da "ponte", il sistema immunitario

Chi è stressato corre un rischio maggiore di eventi cardiovascolari, è noto: meno chiaro è il meccanismo di relazione tra le due condizioni. Negli animali lo stress stimola il midollo osseo a produrre globuli bianchi, una risposta immunitaria che provoca l'infiammazione delle arterie. E nell'uomo? Un nuovo studio, pubblicato sull'autorevole rivista medica The Lancet, individua, per la prima volta, il percorso cerebrale che collega ansia e disturbi cardiocircolatori: coinvolge l'amigdala, una regione cerebrale antica che gestisce le emozioni, la paura in particolare. Sarebbe proprio la sua attivazione a stimolare un'anomala risposta immunitaria e aumentare, di conseguenza, l'incidenza di problemi cardiovascolari.

I TEST

Lo studio è stato condotto su 300 pazienti coinvolti in programmi di screening oncologici, tutti guariti e nessuno dei quali con problemi cardiovascolari al momento delle analisi. Queste persone sono state sottoposte a esami diagnostici - PET e radiografie - con mezzi di contrasto, per individuare infiammazioni a livello del cervello e delle arterie. Nel periodo successivo ai test, 22 pazienti hanno avuto eventi cardiovascolari, come ictus, infarti o ischemie.

LA SPIA

L'attivazione dell'amigdala è risultata predire in modo affidabile sia l'intensità, sia la prossimità degli eventi: coloro che al momento degli esami erano più stressati hanno avuto una maggiore incidenza di disturbi. Oltre a evidenziare un forte legame tra cuore e cervello, la ricerca potrebbe servire a ridurre i rischi cardiovascolari associati allo stress, sia a livello farmacologico, sia comportamentale. (Focus)

 
 
 

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