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EMORROIDI: SOVRAPPESO, ABUSO DI ALCOL E POCHE FIBRE TRA FATTORI DI RISCHIO

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 19 gen 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

La malattia emorroidaria è la patologia del canale anale più comune

Per la prevenzione, ma anche per il trattamento della forma più lieve, è fondamentale seguire dei piccoli accorgimenti che riguardano le scelte alimentari e l’attività fisica. Su tutte, una dieta povera di fibre e la sedentarietà sono fattori di rischio più importanti. «Le emorroidi sono costituite da una fitta rete di vasi sanguigni e sono poste nella parte terminale del canale anale, proprio come dei cuscinetti, responsabili dell’apporto vascolare e anche, in parte, della continenza», dice il prof. Antonino Spinelli, responsabile della sezione autonoma di Chirurgia del colon e del retto di Humanitas e docente di Humanitas University. «Quasi sempre sono le emorroidi del plesso emorroidario interno più che di quello esterno a dare disturbi», aggiunge lo specialista. I sintomi possono essere davvero fastidiosi e condizionare molto la qualità di vita del paziente. I più frequenti sono il bruciore, il dolore, l’irritazione, ma anche il sanguinamento e il prolasso.

Ecco alcuni consigli per prevenire la malattia emorroidaria:

  • È importante mantenere una buona regolarità intestinale grazie a un costante apporto di fibre, in particolare da frutta e verdura. Il transito delle feci dev’essere agevole: feci di consistenza aumentata possono richiedere infatti sforzi defecatori notoveli e ripetuti che favoriscono l’insorgenza della malattia emorroidaria;

  • Evitare l’abuso di alcol;

  • Smettere di fumare;

  • Praticare regolare attività fisica di tipo aerobico, a cominciare dalla semplice camminata a passo veloce: il sovrappeso è un fattore favorente;

  • Idratarsi adeguatamente, con 1,5-2 litri di acqua al giorno;

  • Non abusare di cibi piccanti e speziati, irritanti;

  • La stitichezza cronica è un fattore di rischio ma anche aggravante delle emorroidi.

Il trattamento è diverso a seconda della gravità delle emorroidi.

Se ne classificano quattro gradi:

  • «Per la malattia emorroidaria di I grado (con sintomi lievi, congestione emorroidaria e senza prolasso) – in genere è sufficiente seguire alcuni accorgimenti: bere almeno 2 litri di acqua al giorno, seguire una dieta varia e ricca di frutta e verdura, svolgere attività fisica e prendere ciclicamente dei farmaci flebotonici per rafforzare le pareti vascolari del plesso emorroidario.

  • Per quella di II grado (con sintomi di maggiore entità e prolasso riducibile spontaneamente) è invece necessario supportare la cura farmacologica con trattamenti ambulatoriali per migliorare i sintomi».

  • Nei casi di emorroidi di III e IV grado condizionanti gravemente la qualità di vita (caratterizzati rispettivamente da prolasso riducibile manualmente o non riducibile) esistono diverse opzioni chirurgiche tra cui la mucopessia, la de arterializzazione e l’emorroidectomia: «È molto importante sottoporsi a una visita colo proctologica accurata per scegliere l’intervento più appropriato in base al grado di malattia al fine di ottenere il risultato migliore e più duraturo», conclude il professor Spinelli.

(Salute, Humanitas)

 
 
 

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