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ESISTONO DAVVERO DELLE PILLOLE IN GRADO DI PREVENIRE IL CANCRO?

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 23 mag 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Di recente, a Washington, durante l’ultimo congresso dell’American Association for Cancer Research, dove si presentano le ultimissime novità in materia di cura e ricerca sul cancro, si è parlato (nuovamente) di aspirina per prevenire i tumori e, secondo un nuovo studio, ridurre anche le probabilità di morirne.

Ma quali sono i FARMACI che oggi sappiamo essere efficaci nel prevenire la formazione di un TUMORE?

L’ASPIRINETTA Cresce il numero di prove a favore dell'utilizzo dell’aspirinetta, la piccola dose quotidiana assunta come «difesa» da disturbi cardiovascolari, nella protezione da alcune forme di cancro (colon, pancreas e recentemente anche prostata). «Il meccanismo benefico dell’aspirina sarebbe da attribuire sia all’inibizione di alcuni fattori dell’infiammazione, che svolgono un ruolo importante nel favorire la crescita tumorale, sia al mantenimento di una migliore fluidità del che contribuisce a ridurre il rischio di deposito di cellule metastatiche. Ora è importante eseguire uno studio per confermare questi importanti risultati, mostrando anche che i vantaggi dell’uso regolare di aspirina sovrastano di gran lunga i rischi di potenziali di effetti collaterali derivanti dalla sua assunzione». Fra i principali effetti indesiderati, specie per chi assume la cura a lungo, ci sono la formazione di ulcere gastrointestinali e l’emorragia gastrica.

La METFORMINA, farmaco orale comunemente utilizzato nel trattamento del diabete, potrebbe avere un ruolo nella prevenzione di alcuni tumori grazie sia alla capacità di bloccare l’attività di fattori che alimentano la proliferazione cellulare tumorale sia, indirettamente, controllando il metabolismo degli zuccheri e riducendo l’infiammazione. Diversi studi infatti suggeriscono che nei tumori della mammella ma anche in quelli polmonari, gastrointestinali e della prostata, l’assunzione di metformina per il diabete possa associarsi a un miglioramento della sopravvivenza. La metformina sembra avere anche un effetto preventivo. Per es., la sua assunzione ha ridotto del 20-30% il rischio di sviluppare tumori del seno in donne diabetiche. «Oggi si sta valutando anche il ruolo di altri farmaci utilizzati per controllare il metabolismo dei grassi e dell’acido urico, come statine e allopurinolo, nella prevenzione di alcuni tumori, in particolar modo del colon e della prostata. Le evidenze disponibili sono però ancora frammentarie e bisogna attendere altri studi ancora in corso» precisa Tortora.

I CONTRACCETTIVI ORALI Diversi studi hanno focalizzato l’attenzione sull’effetto protettivo dei contraccettivi orali sui tumori dell’ovaio e su quelli dell’endometrio. «I dati più solidi sono quelli sui tumori dell’ovaio. La causa sarebbe dovuta alla soppressione dell’attività ovarica, ma i reali meccanismi dell’azione protettiva non sono ancora completamente noti. Ogni 5 anni di assunzione producono una riduzione del rischio di ammalarsi del 20%. Aspetto interessante è che la protezione si protrae nel tempo persistendo anche a decenni dalla sospensione dell’assunzione». Da un’analisi che ha esaminato retrospettivamente 45 studi condotti su un totale di 23.257 donne con carcinoma ovarico e 87.303 sane, emerge che la durata dell’assunzione della pillola era direttamente proporzionale alla riduzione del rischio, che risultava ridotto

  • del 22% con un’assunzione della pillola di 1-4 anni,

  • del 36% con 5-9 anni,  del 44% dopo 10-14 anni di assunzione

  • del 58% nelle donne che avevano assunta per almeno 15 anni o più.

«Certamente di rilievo è il fatto che l’effetto protettivo si osserva anche nelle donne con la mutazione dei geni BRCA 1 e 2, associati a un maggior rischio di contrarre tumori della mammella e dell’ovaio, balzati agli onori della cronaca per la vicenda della star del cinema Angelina Jolie. Viceversa, nessuno dei grandi studi ha mostrato che esiste un aumentato rischio di sviluppare tumori della cervice e del fegato dopo assunzione di contraccettivi orali, come suggerito da piccoli studi con pochi soggetti».

IL FUTURO: LE SUPERPILLOLE DI «BATTERI BUONI» O SPORE «In un futuro prossimo potremmo assumere superpillole di “batteri buoni” o di spore. Infatti recenti clamorosi studi hanno dimostrato che i batteri commensali buoni, tra cui anche lattobacilli e bifidus, che abitano nel nostro organismo (soprattutto intestino), il cosiddetto “microbiota”, sono un potente baluardo delle nostre difese immunitarie, in grado di prevenire numerosi tumori e di potenziare l’efficacia della chemioterapia e dell’immunoterapia antitumorali. Mentre altri batteri “cattivi” presenti nel cavo orale (specie dei fumatori o di chi eccede con l’alcol) possono aumentare il rischio di cancro. Le pillole di batteri buoni o anche il “trapianto” di biomasse elaborate dai batteri sono quindi un possibile traguardo da raggiungere».

OGGI: UNA «PASTIGLIA PRODIGIOSA Se la “compressa magica” attualmente non esiste, è però certo che la strategia migliore oggi disponibile è una «cura» quotidiana di corretti stili di vita che includono:

alimentazione, attività fisica, riduzione del sovrappeso, astensione dal fumo e controllo nell’assunzione di alcol. «Almeno il 30% dei tumori può essere prevenuto mantenendo un’alimentazione corretta e svolgendo attività fisica regolare - conclude Tortora -. Uno studio aveva sottolineato pochi anni fa che le mutazioni casuali (e quindi non prevenibili) sono alla base dello sviluppo dei tumori, ma ricerche recenti stanno dimostrando che ciò è vero solo nel 10-15% dei casi e che sono i fattori esterni a svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo del cancro. Se si aggiungono agli stili di vita sbagliati anche l’esposizione eccessiva al sole e l’inquinamento atmosferico, gli studiosi sostengono che ben 9 tumori su 10 dipendono da questi fattori complessivamente e sono quindi potenzialmente evitabili». Infatti circa il 75% del rischio di sviluppare tumori del colon sembra essere dovuto all’alimentazione così come l’80% del rischio di tumori cutanei è correlabile all’esposizione solare e il 75% di tumori della testa e del collo è dovuta ad alcol e tabacco. (Salute, Corriere)

 
 
 

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