«Tracce» di vacanze esotiche sulla PELLE: ecco tutte le MICOSI e INFEZIONI di fine estate
- hodrin
- 2 set 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Finite le vacanze, soprattutto se si è scelta una meta esotica, può capitare di fare i conti con inconvenienti alla pelle. In genere problemi non gravi, ma da non trascurare, perché con un intervento precoce è più facile liberarsene senza complicazioni.

Ecco quali sono i tipici disturbi cutanei «da rientro» con i consigli e le cure per guarire.
Scabbia
Si riscontra soprattutto in chi rientra da Caraibi e Sud America. Il contagio avviene in seguito a un contatto pelle-pelle con la persona infestata e, più di rado, tramite biancheria utilizzata da soggetti affetti. La scabbia è causata da un acaro capace di annidarsi nell’epidermide, dove depone le sue uova in cunicoli che scava appositamente. Si manifesta con forte prurito diffuso, più intenso di notte: a causa del grattamento possono comparire escoriazioni che ricordano quelle dell’eczema. A volte si intravede sulla cute un cunicolo di pochi centimetri.
Sovrainfezione batterica di punture di insetti
È l’inconveniente più comune tra chi si reca in aree tropicali e subtropicali perché il clima caldo umido favorisce la sovrainfezione batterica di punture di piccoli artropodi, come zanzare o ragnetti. Sulla puntura di insetto si formano bolle sierose prima limpide, poi torbide, che evolvono in abrasioni e croste giallastre. Le bolle possono causare anche prurito. In genere le lesioni sono multiple perché si è aggrediti dagli insetti in più punti.
«Tinea pedis» o piede d’atleta
È una micosi causata da funghi dermatofiti che colpisce soprattutto gli atleti e tutti coloro che frequentano luoghi affollati pubblici a clima caldo umido, posti ideali per la replicazione dei funghi. Si manifesta con arrossamento tra le dita dei piedi, prurito, desquamazione.
Tinea corporis
Questa infezione micotica del corpo o del viso si verifica più spesso in ambienti caldi e tropicali. È causata da funghi dermatofiti che infettano e sopravvivono nello strato superiore dell’epidermide. In genere il contagio avviene toccando animali infetti (cani, gatti e altri). La tipica lesione è una piccola chiazza circolare di colore rosa o rosso, desquamativa, in rilievo con i margini netti e il centro più chiaro. In genere il prurito è lieve.
Larva migrans
È un’infestazione diffusa soprattutto nei climi subtropicali, causata da un nematode (un piccolissimo «verme») che penetra nella pelle e poi migra nell’epidermide. Questo nematode è un parassita intestinale di cani e gatti e gli uomini vengono contagiati se entrano in contatto con feci che contengono le uova (per esempio camminando a piedi nudi su spiagge frequentate da animali). Si manifesta con una sensazione di prurito nel punto in cui penetra il nematode. Il parassita, penetrando nella cute, forma una sorta di tunnel in rilievo, rossastro e serpiginoso, che si allunga di giorno in giorno. Il «nastro» può provocare un intenso prurito soprattutto nell’estremità in cui si allunga. I piedi sono l’area più colpita.
Che cosa fare
Se al rientro da vacanze «esotiche» si notano irritazioni cutanee sospette, bisogna rivolgersi a un dermatologo, specificando il luogo della villeggiatura che può rappresentare un utile indizio per individuare il colpevole. Nella maggior parte dei casi per riconoscere questi disturbi è sufficiente un’attenta osservazione della cute. A volte, però, possono essere utili ulteriori approfondimenti, tra cui il prelievo di un piccolo campione di pelle per analizzarla al microscopio.
Le cure
In caso di punture di insetti con sovrainfezione batterica occorre disinfettare la lesione con detergenti antisettici (contenenti per es. clorexidina). Se la lesione è singola si può usare un antibiotico locale, mentre se il problema è diffuso si ricorre all’antibiotico per bocca. Gli antistaminici per bocca aiutano, invece, a contrastare il prurito.
La scabbia si cura con facilità con l’applicazione su tutto il corpo di una crema a base di permetrina al 5%. Si raccomanda di eseguire una seconda applicazione a distanza di una settimana.
In caso di infezioni micotiche come la tinea corporis o la tinea pedis, il trattamento si basa sull’uso di farmaci antimicotici. A seconda della localizzazione e dell’estensione della micosi si possono usare preparati locali o per bocca.
Nel caso della larva migrans, il disturbo può risolversi in modo spontaneo con la morte del parassita, dopo un mese o due. In genere, però, si preferisce intervenire con la crioterapia (azoto liquido). Nelle forme molto diffuse si usano, invece, farmaci antielmintici per bocca.
(Salute, Corriere)
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