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LE GENGIVE SI RITIRANO? IMPARIAMO A LAVARCI I DENTI

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 19 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Spazzolare poco o troppo forte, provoca un danno che può richiedere chirurgia

Spazzolare male i denti o al contrario essere troppo zelanti nel farlo sono due abitudini potenzialmente pericolose per la salute delle gengive; queste, infatti, possono essere danneggiate sia dall'accumulo di placca (tipico di chi spazzola poco), sia dall'azione meccanica esagerata durante lo spazzolamento, sino a ritirarsi lasciando scoperta la radice del dente e 'rovinando il sorriso'. Il danno può essere così grave da richiedere un intervento chirurgico. Lo spiega Raffaele Acunzo dell'Università Statale di Milano.

IL PROBLEMA

Il ritiro della gengiva (indicato dai dentisti come recessione gengivale) è un problema molto diffuso: a seconda della popolazione analizzata si stima interessi dal 30 al 100% degli individui. Negli Usa, circa il 58% degli over-30 presenta recessioni gengivali maggiori di 1mm, in media il 22,3% dei denti ne risulta colpito. Diffusione e gravità del problema tendono ad aumentare con l'età del paziente.

LE CAUSE

L'origine della recessione gengivale è fondamentalmente di natura infiammatoria (legata quindi alla placca batterica) traumatica (legata all'atto dello spazzolamento). "Ultimamente stiamo osservando la comparsa del problema anche nei pazienti che hanno un piercing labiale che può determinare traumatismo sul tessuto gengivale; e in pazienti suscettibili dopo il trattamento con un apparecchio ortodontico". In ogni modo, la cattiva igiene orale o lo spazzolare con troppa forza restano le due cause principali.

LA TERAPIA

La terapia della recessione gengivale inizia quindi con controllo e eliminazione di queste abitudini scorrette, solo successivamente il paziente può essere sottoposto a una procedura chirurgica (chirurgia mucogengivale) per riposizionare correttamente il margine della gengiva. L'intervento consiste nella ricostruzione del tessuto gengivale al di sopra delle radici dentali scoperte; si esegue utilizzando il tessuto gengivale del paziente (prelevato dalle zone adiacenti e/o dal palato) o alternativamente si fa uso di biomateriali riducendo il discomfort post-operatorio per i pazienti. La chirurgia muco-gengivale oggi è un intervento richiesto dai pazienti stessi, prevalentemente per ragioni estetiche, soprattutto se le gengive che si ritirano sono quelle dei denti del "settore frontale del sorriso".

 
 
 

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