Che COSA FARE (e non fare) in caso di SCOSSA ELETTRICA
- hodrin
- 23 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Prendere la scossa è più facile di quanto si pensi e sono numerosi gli infortuni legati alla corrente elettrica. Più della metà degli episodi si verifica sul luogo di lavoro, ma un non trascurabile 30 % avviene tra le mura domestiche e spesso a farne le spese sono bambini e adolescenti.

Che cos’è la scossa elettrica «Quando si parla di scossa elettrica o elettrocuzione, ci si riferisce agli effetti sul corpo umano provocati da una scarica di corrente elettrica. In particolare si usa il termine folgorazione quando la scarica elettrica è artificiale (lampadine, fili elettrici) e fulminazione quando invece è naturale, come appunto nel caso di un fulmine. Gli effetti dannosi della corrente derivano da una parte dal calore generato dal suo passaggio nel corpo, che può provocare ustioni più o meno gravi, dall’altra dalla polarizzazione che subiscono le cellule nei diversi organi e apparati da essa attraversati, visto che il corpo umano è un buon conduttore di corrente» spiega Maria Pia Ruggieri, direttore del Pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma. Il 30% dei casi di folgorazione si verifica tra le mure domestiche e il 20% coinvolge bambini o adolescenti. Come si può prendere
Le principali situazioni in cui si può prendere la scossa elettrica in casa sono quattro:
1) contatto diretto con fili elettrici scoperti o con le prese da parete e introduzione di oggetti nelle prese stesse (accade soprattutto ai bambini);
2) contatto indiretto, per es. toccando un elettrodomestico «elettrizzato»;
3) riparazioni «fai da te» su apparecchi elettrici senza staccare la spina;
4) utilizzo di elettrodomestici, come phon, radio o altro, vicino all’acqua.
Gli effetti della folgorazione:
1) Ustioni che di solito si concentrano nel punto di ingresso e in quello di uscita della corrente dal corpo. Si va da lesioni cutanee superficiali (marchio elettrico) fino a ustioni gravi.
2) A certi livelli di intensità, il passaggio di corrente provoca contrazioni muscolari incontrollabili (tetanizzazione) che impediscono di reagire e lasciare la presa.
3) Se la corrente attraversa il muscolo cardiaco può causare gravi aritmie, potenzialmente fatali.
4) La scarica elettrica può avere effetti sul sistema nervoso, causando convulsioni, perdita di coscienza, paralisi, fino al coma.
Fattori che aumentano il rischio di danni Possono essere diversi, innanzitutto l’intensità e il tipo di corrente, ma anche la durata del contatto , il “percorso” che la corrente f a attraverso il corpo, il grado di isolamento:
1) sopra i 1000 volt il rischio di danni gravi è maggiore. A parità di tensione, i danni aumentano all’aumentare dell’intensità;
2) la corrente alternata (abitazioni) è più pericolosa di quella continua (batterie, impianti delle automobili, ecc.);
3) più è lungo il contatto, maggiori sono i possibili danni;
4) le situazioni più pericolose sono quelle in cui la corrente passa per il cuore o il cervello (per esempio da una mano all’altra, dalla testa al torace);
5) se si è a piedi nudi, magari sul pavimento bagnato, il passaggio della corrente attraverso il corpo è facilitato.
Che cosa fare
1) Se non è scattato il salvavita e la vittima è ancora sotto tensione, bloccare la fonte di energia: staccare il cavo elettrico, togliere la spina o agire sull’interruttore generale.
2) Chiamare l’ambulanza o, se le condizioni della vittima lo permettono, portarla al pronto soccorso.
3) Non toccare mai la vittima ancora sotto tensione con le mani o oggetti non isolanti, ma allontanarla dalla sorgente della scarica, servendosi di un oggetto di materiale non conduttore (legno, plastica, ecc.).
4) Se c’è un arresto cardiaco e il blocco della respirazione si deve procedere con la rianimazione cardiopolmonare.
Consigli per prevenire gli incidenti
Alcuni accorgimenti possono essere d’aiuto per ridurre il rischio di infortuni da corrente elettrica. In ambito lavorativo, ci sono chiare norme di sicurezza che andrebbero rispettate, e anche a casa (per esempio, per legge tutte le abitazioni devono essere dotate di un interruttore salvavita), ma molto si può fare anche adottando qualche accorgimento. «Per evitare che i bambini piccoli si facciano male giocando con le prese di corrente, magari infilandovi dentro qualcosa, è utile inserire prese di sicurezza, nei punti a loro portata. Inoltre, evitare il fai da te per riparazioni di fortuna sugli elettrodomestici e per la manutenzione e la modifica dell’impianto elettrico domestico. Prestare infine grande attenzione agli elettrodomestici che si usano in bagno, per esempio il phon: non impugnarlo mai con le mani bagnate e non usarlo mai mentre si è nella vasca piena d’acqua o si sta facendo qualcosa con l’acqua nelle vicinanze» ricorda l’esperta.
(Salute, Corriere)
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