top of page
Cerca

Raggi X e Tac fanno venire il CANCRO?

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 6 set 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Spesso si crea confusione su cosa provoca un tumore: a volte i dubbi sono legittimi, altre si tratta di bufale.

Questa la risposta dell'esperto oncologo Massimo Di Maio, consigliere dell’Aiom, l'Associazione Italiana di Oncologia Medica Non è raro che si crei confusione su cosa può provocare un tumore: esistono teorie oggi superate che continuano a tornare «a galla» e numerosi «falsi miti» duri a morire nonostante la scienza abbia ampiamente dimostrato che si tratta di bufale prive di ogni fondamento. E poi ci sono delle domande ricorrenti, dubbi che nascono dal «sentito dire» o che hanno un fondamento, per i quali esiste una risposta provvisoria o definitiva, che però non sempre viene fornita in modo chiaro. È il caso di raggi X e Tac, per i quali spesso si temono conseguenze nocive, così come per molte radiazioni somministrate a fini medici.

DOVE STA LA VERITÀ?

«Alcune radiazioni sono dette ionizzanti, vale a dire che, avendo una grande energia, sono in grado di modificare la struttura degli atomi di cui è composta la materia.

Le radiazioni ionizzanti includono:

  • i raggi X (inclusi quelli impiegati per le radiografie e le Tac),

  • i raggi gamma,

  • le particelle alfa,

  • le particelle beta

  • i raggi ultravioletti (inclusi i raggi solari).

È provato che le radiazioni ionizzanti, quando colpiscono e danneggiano le cellule del nostro corpo, sono cancerogene, ovvero possono determinare un aumento del rischio di tumori. L’aumento del n. di tumori in soggetti esposti alle bombe atomiche (Hiroshima e Nagasaki), così come l’aumento del n. di tumori in chi è stato esposto alle radiazioni seguite agli incidenti nucleari di Chernobyl/Fukushima confermano che le radiazioni ionizzanti sono cancerogene per l’uomo. In teoria, tutti i tessuti del corpo sono potenzialmente soggetti al danno cancerogeno indotto dalle radiazioni».

IL CALCOLO RISCHI-BENEFICI

«In pratica, ci sono alcuni tessuti e organi che più di altri sono sensibili: prima di tutti il midollo osseo (con un’aumentata incidenza di leucemie), nonché la tiroide (con un aumento del numero dei tumori che colpiscono quest’organo). Inoltre si registra, anche a distanza di vari anni dall’esposizione patologica, un aumento del numero dei casi di tumore al polmone e di neoplasie in altri organi del corpo. Anche la radioterapia, strategia terapeutica basata sull’impiego di radiazioni e comunemente utilizzata nel trattamento di molti tipi di tumore, può determinare un effetto cancerogeno sui tessuti sani irradiati. Naturalmente è importante sottolineare che questo effetto è ben noto ai medici quando propongono al paziente la radioterapia: in questi casi, gli effetti positivi del trattamento sono superiori ai rischi teorici».

ESAMI SOLO SE NECESSARI

«Le radiazioni associate all’esecuzione di esami strumentali come le radiografie e la Tac sono ovviamente molto più limitate rispetto a quelle provocate dagli incidenti nucleari, ma sono comunque associate a un rischio aumentato (sebbene piccolo) di sviluppare un tumore. Per questo motivo, è importante sottolineare che, al pari di tutti gli esami, anche questi vengono richiesti dai medici solo quando sono realmente necessari e utili per le decisioni terapeutiche: in queste situazioni, i vantaggi dell’esecuzione di una Tac o di una radiografia sono maggiori rispetto al piccolo rischio cancerogeno associato alle radiazioni.

Nessun panico, quindi: occorre fiducia nell’utilità delle terapie e degli esami diagnostici». (Salute, Corriere)

 
 
 

Commentaires


Post recenti
bottom of page