Perché ci ammaliamo quando fa freddo? La sciarpa protegge dal mal di gola? Domande e risposte
- hodrin
- 28 nov 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Ogni anno quando si abbassano le temperature siamo alle prese con raffreddore, tosse e la temutissima influenza. Ma è il freddo che ci fa ammalare e perché?

Lo abbiamo chiesto al dottor Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore Sanitario IRCCS Galeazzi di Milano
Il freddo eccessivo «congela» i meccanismi di difesa
È un falso mito affermare che il freddo congela il nostro sistema immunitario, ma le basse temperature sono strettamente correlate a un altro importante meccanismo di difesa del nostro apparato respiratorio chiamato clearance mucociliare. «Le cellule “cigliate” che si trovano nella trachea sono deputate a spostare verso l’esterno il muco, che ingloba polveri e minuscoli corpi estranei, compresi virus e batteri, penetrati nelle vie aeree. Il freddo paralizza il movimento di queste “ciglia” e di conseguenza il muco ristagna con tutta la sua carica virale o batterica». L’effetto negativo del freddo sulla clearance mucociliare è amplificato dallo sbalzo termico che si verifica nel passaggio dall’ambiente interno molto caldo e quello esterno particolarmente gelido (ma anche viceversa, in estate da ambienti con aria condizionata molto freschi ad ambienti torridi).
Sciarpe e berretti difendono davvero da raffreddamenti e influenza?
Sì, quando fa molto freddo sciarpe e berretti sono fondamentali proprio per non respirare aria fredda e garantire il funzionamento ottimale della clearance mucociliare: tenendo al caldo le vie aeree, come detto, si garantisce l’espulsione di virus e batteri proprio grazie al lavoro delle cellule cigliate.
I bambini possono giocare all’aperto quando fa freddo?
«Come detto l’influenza si trasmette più facilmente in ambienti chiusi e umidi, quindi ben venga il gioco all’aperto. Ma se le temperature sono particolarmente rigide è indispensabile coprirsi molto bene (se mai togliersi uno strato di abbigliamento in un secondo momento quando ci si scalda correndo) per mantenere un adeguato equilibrio termico. La sciarpa scalda l’aria che si immette nell’organismo ed evita che si paralizzi per il freddo l’apparato mucocigliare che ha il compito, come spiegato, di respingere virus e batteri».
Se si esce con i capelli bagnati si può prendere il raffreddore?
Influenza e raffreddori sono causati da virus, che possono colpire indipendentemente se si hanno i capelli bagnati o asciutti. Ciò detto è consigliabile non prendere freddo e vestirsi in modo adeguato alle temperature.
La correlazione tra freddo e influenza
«Le forme simil influenzali si diffondono nei momenti degli sbalzi termici, in autunno e inizio primavera. Quando invece c’è freddo intenso e prolungato allora scatta l’influenza, ma che cosa davvero faccia da miccia è ancora oggetto di studio». Varie ricerche hanno cercato una correlazione tra la diffusione delle infezioni e gli elementi che caratterizzano gli inverni come appunto freddo, umidità e piogge, ma sul tema non c’è ancora chiarezza. La sola esposizione al freddo non può però causare una malattia infettiva. Le infezioni respiratorie e l’influenza sono dovute a specifici microrganismi (virus e batteri) che una volta raggiunto l’organismo umano penetrano al suo interno, si riproduco e causano la malattia.
I batteri si riproducono meno al freddo
Per la verità microrganismi come i batteri patogeni con il freddo si riproducono meno. Tecnicamente il freddo indebolisce questi microrganismi quindi, in teoria, in inverno dovrebbero diffondersi meno (non è la stessa cosa però per i virus, dove la variabile temperatura è indifferente). Per capire il meccanismo un esempio classico è il frigorifero: il freddo impedisce ai batteri presenti sul cibo di proliferare e farlo andare a male.
Ma allora perché ci ammaliamo col freddo e in inverno?
«Il gelo è una causa indiretta di infezioni e raffreddori. Il freddo intenso costringe le persone a stare più a lungo in un ambiente riscaldato, in genere umido e ristretto come possono essere uffici, scuole, metropolitana, cinema. Sono tutte caratteristiche perfette non solo per la proliferazione dei microrganismi, ma anche per la loro diffusione attraverso il contatto o tramite le goccioline di saliva. Il freddo, in pratica, costringendoci a restare più a lungo al chiuso, aumenta le occasioni di condividere virus e batteri».
Perché l’influenza non c’è in estate?
In agosto l’influenza compare con il suo picco in Australia, in autunno e in primavera all’equatore. In verità l’influenza c’è sempre, ma i casi aumentano quando calano le temperature e aumenta l’umidità. Come detto le cause di questo meccanismo non sono ancora del tutto chiarite.
Quanto sopravvivono i virus su una superficie?
Le goccioline che contengono i virus possono rimanere “infette” per diverse ore. In genere i germi rimangono attivi più a lungo (fino a 8-12 ore) su acciaio inossidabile, plastica e superfici dure rispetto a tessuti morbidi. Altri fattori come la qualità dei virus depositata su una superficie, la temperatura e l’umidità dell’ambiente determinano il tempo in cui i germi del raffreddore e dell’influenza rimangono attivi all’esterno del corpo.
(Salute, Corriere)
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