CONGESTIONE DA SBALZO TERMICO: PERCHÉ SI VERIFICA E CHE COSA FARE
- hodrin
- 4 lug 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Basta poco, una bibita fredda bevuta con foga perché ci si sente accaldati, un tuffo in acqua per sfuggire al solleone, l’aria condizionata molto alta in un locale… e si incappa in una congestione, malessere molto fastidioso e pericoloso, soprattutto se mal gestito o sottovalutato.

La congestione digestiva è un disturbo tipico dell’estate e del caldo, che colpisce l’apparato gastrointestinale ed è dovuto a un brusco sbalzo di temperatura. All’origine di tale fenomeno c’è un blocco della digestione. Cerchiamo di capire perché si verifica e che cosa si può fare con l’aiuto della dottoressa Alessandra Piona, responsabile di Medicina Generale di Humanitas San Pio X, a Milano.
Le cause
Durante la digestione, il sangue è concentrato nella zona dello stomaco. Il consumo di una bibita ghiacciata quando si è molto accaldati, un colpo d’aria fredda o un bagno in mare subito dopo un pasto fa scattare una reazione di difesa da parte dell’organismo: il cervello, di fronte all’emergenza, cerca di dirottare il sangue verso di sé, allo scopo di mantenere la temperatura basale. Il risultato è uno squilibrio circolatorio, che causa, oltre all’interruzione del processo digestivo, una sorta di choc che può avere conseguenze gravi.
I sintomi
I sintomi e segni più comuni sono: brividi, bruciori di stomaco, capogiri, conati, vomito, crampi addominali, flatulenza, mal di testa, nausea, pallore, pelle d’oca, pesantezza allo stomaco, stato confusionale, sudorazione fredda, sensazione di svenimento.
Se accade dopo i pasti
In caso di sbalzo termico subito dopo un pasto, i sintomi insorgono rapidamente. La persona colpita da congestione digestiva viene colta da improvviso malessere, impallidisce, trema, suda freddo. Dopo pochi minuti, compaiono dolori addominali, crampi e senso di vomito. Se non subito soccorsa, la persona può svenire.
I bambini spesso non riconoscono bene i sintomi. Cosa fare?
Al primo segnale di malessere, occorre distendersi con le gambe sollevate rispetto alla testa e tenere calda la pancia. Se la congestione è avvenuta dopo un bagno, bisogna asciugare e riscaldare la persona. Può essere utile bere qualcosa di tiepido a piccoli sorsi, ma dopo che la temperatura si è ristabilita, non subito. Dopo circa 2-3 ore ci si riprende, può rimanere però una sensazione di stanchezza con dolori muscolari. Nei casi più severi, se la persona non si riprende, è necessario chiamare soccorso. In conclusione, è prudente non esporsi a un brusco sbalzo termico per almeno 2-3 ore dopo un pasto.
(Salute, Corriere)
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