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STILI DI VITA SBAGLIATI, TUMORI DI STOMACO E FEGATO IN AUMENTO

  • Immagine del redattore: hodrin
    hodrin
  • 20 lug 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

L’incidenza è in crescita, ma se gli strumenti per affrontarle sono efficaci, i risultati di guarigione sono confortanti.

Neoplasie di stomaco ed esofago (soprattutto) in aumento. Anche se, per fortuna, non ancora molto diffuse, la loro incidenza è in crescita, in particolare nei Paesi occidentali a causa di uno stile di vita scorretto (alimentazione, autoprescrizione di medicinali….). Ma se gli strumenti per affrontarle sono efficaci, i risultati di guarigione sono ottimi. Ecco perché multidisciplinarietà nella valutazione diagnostico-terapeutica del caso e gestione da parte di un team multispecialistico affiatato (chirurgo, anestesista, gastroenterologo, fisiatra, pneumologo, infermiere dedicato…), diagnosi con conseguente trattamento precoce e chirurgia mininvasiva diventano elementi fondamentali. I risultati clinici (meno complicanze e migliori esiti a distanza) sono, inoltre, più favorevoli quando queste malattie sono trattate in strutture a elevato volume di casistica.

PROFESSOR ROSATI, LA MULTIDISCIPLINARIETÀ MIGLIORA I RISULTATI DI GUARIGIONE?

“Sicuramente si ottengono migliori effetti. E sono dati scientificamente provati per molte neoplasie, comprese quelle di esofago e stomaco. Si è dimostrato che si raggiungono risultati superiori in una struttura dove il numero di volumi è elevato e vige la filosofia della multidisciplinarietà, ovvero il paziente può eseguire prevenzione, diagnosi, terapia e percorso perioperatorio con personale dedicato. Ma non solo. Multidisciplinarietà significa anche interazione tra le varie discipline mediche, per cui gli specialisti si riuniscono periodicamente per discutere il caso. Il vantaggio è una riduzione dei tempi necessari per eventuali accertamenti e una gestione del paziente a 360°. Tutto questo migliora gli esiti”.

LA CHIRURGIA MININVASIVA OFFRE NUMEROSI BENEFICI PER IL PAZIENTE? “Sì, sono molti i benefici di questa recente tecnica, in tutti i campi. Proprio perché meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale e con incisioni più piccole (normalmente di meno di un centimetro), comporta minori rischi per il paziente, che va incontro a una ripresa post-operatoria funzionale più veloce. Non può essere applicata a qualsiasi tipo di intervento, ma rappresenta la prima scelta ove possibile. L’esperienza del chirurgo, però, è fondamentale. In Humanitas questa metodica viene ormai utilizzata da anni al punto da essere una tecnica routinaria e aver maturato una grande competenza”.

QUALI LE NOVITÀ NELLA DIAGNOSI?

La principale novità riguarda la possibilità di trattamento di lesioni iniziali, le lesioni mucose, solo con l’endoscopia. In pratica vengono rimosse per via endoscopica, si verifica poi istologicamente che sia stata resecata l’intera lesione e si programmano follow-up ravvicinati di monitoraggio”.

(Salute, Humanitas)

 
 
 

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